• Giornata di sensibilizzazione: 25 Giugno 2022 Disturbi mentali durante e post Pandemia - Vi aspettiamo sabato 25 Giugno presso Antica Taverna a Villamaina h. 17:00 Intervengono Dott.ssa Linda TEDESCO@ Psicologa Psicoterapeuta_ il Dott. Davide BENVENUTO@ Psicologo - Saluti - Sindaco di Villamaina - Prof. Nicola TRUNFIO@; - Rocio BADILLO@ - Presidente Ass. Agorà; - Tiziana MENINNO@ - Presidente Fidapa; - Modera Gilda Notaro@ Educatrice - Giornata informativa e di sensibilizzazione sui disturbi psicologici che si sono acutizzati nel periodo della pandemia, un confronto con... More →

Se la pulizia diventa ossessione

 

Il bisogno di lavarsi può scatenare un’ansia che prende in ogni momento e in ogni luogo e spinge a lavare tutto e a lavarsi di continuo; come prevenire

 

Gli igienisti: quando le mani pulite diventano un’ossessione

C’è chi “deve” lavarsi le mani decine di volte al giorno, chi “deve” farsi una lunga doccia ogni volta che rientra a casa per cambiarsi di continuo gli indumenti, chi non sale sui mezzi pubblici per non toccare le maniglie e non sedersi sui sedili su cui siedono tutti. Queste persone sanno che c’è qualcosa di strano nelle loro azioni, ma non riescono a non farle: la paura che hanno dello sporco è più forte e vince sul buon senso. Si tratta di un disturbo d’ ansia  piuttosto diffuso, che prende la forma della fobia, ovvero  della paura irrazionale del contatto con oggetti (ma anche persone o animali) ritenuti sporchi, e del terrore di non poter punire se stessi o il luogo in cui si vive. A volte si estende ai propri figli o ad altri famigliari.

Chi soffre di questo disturbo vive “lo sporco”, come un’indefinibile elemento capace di contagiare o di contaminare. La persona è in stato di perenne allerta, poiché può individuare “insidie igieniche” pressoché ovunque, anche se ognuno ha un suo personale “quadro fobico”, per il quale alcuni oggetti e situazioni sono più temuti dagli altri. Tale forma d’ ansia può presentarsi in realtà in forma molto differente da soggetto a soggetto. Nella sua forma più lieve la persona  può essere definita come il classico igienista, attentissimo a tutte le norme di pulizia  e bisognoso di sentirsi sempre in ordine, così come lo richiede il partner, di cui mal sopporta l’odore del corpo, il sudore o il fatto che non si lavi quanto lui. L’ ansia si manifesta qui più come un fastidio, un malumore e un’incapacità di rilassarsi.

Ossessione del pulito: quando è pericolosa

Nelle forme più gravi di quest’ ansia la necessità del pulito si arricchisce di comportamenti rituali e ossessivi, atti a evitare i “contatti pericolosi”, che limitano molto l’agire quotidiano e le scelte (ad esempio del luogo di vacanza, delle case da frequentare, della possibilità di ospitare) e che giungono talora a occupare una parte considerevole del tempo libero (ad esempio il dover pulire “tutta” la casa di ritorno da una giornata di lavoro, fino a notte inoltrata). Alla radice di questo disturbo a volte c’è un conflitto inconscio di tipo morale, a volte, oggi più spesso che in passato, c’è un’insoddisfazione profonda  e attuale per uno o più aspetti centrali della propria vita. In entrambi i casi la soluzione è possibile.

Sei ossessionato dal pulito? Ecco cosa puoi fare

- Informati. Non tentare di sostituirti al tuo sistema immunitario. Anzi, informati con serietà su cosa sia e come funziona. Scoprirai che da milioni di anni esso ci protegge e che non ha bisogno dei tuoi aiuti, che lo stressano di più.

- Libera l’eros. Forse la tua morale le ha ingabbiate, ma le tue fantasie erotiche esistono e chiedono di vivere. Dagli spazio, cercando magari di coinvolgere il tuo partner senza vergogna. Il vero peccato è negarsi il piacere e l’intimità.

- Fai attività manuali. Sarebbe utile ricontattare la dimensione della terra e della materia. Puoi lavorare la terra, in giardino o sul balcone, oppure plasmare la creta, agire sul legno. Insomma: “sporcarti le mani”, con il gusto di farlo.

- Rilassati. Ci sono tecniche di rilassamento, basate sul massaggio, capaci di rimetterci in contatto col corpo e con le emozioni. Provale, segnalando però all’operatore l’assoluta necessità di un approccio assai graduale.

- Se ti accorgi che queste strade non funzionano, rivolgiti con fiducia alla psicoterapia